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La valorizzazione e la tutela delle risorse idriche sono obiettivi primari della Regione Lombardia e il Programma di Tutela e uso delle Acque è lo strumento di riferimento per tutti gli enti e soggetti che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità sul territorio regionale.
Le risorse idriche si dividono in:
- corpi idrici superficiali che costituiscono anche il recapito finale di scarichi domestici e industriali e sono talvolta oggetto di eventi di contaminazione accidentali o dolosi;
- corpi idrici sotterranei che possono essere soggetti a impoverimento quantitativo, nei casi di prelievi eccessivi, e a degrado qualitativo, derivante dalla presenza di siti contaminati o da sorgenti diffuse di contaminazione.
Il territorio del comune di Grassobbio è interessato dalla presenza di corpi idrici sia superficiali che sotterranei.
ASSETTO IDROGEOLOGICO GENERALE
L’andamento della superficie della falda libera (o freatica) si riferisce alle campagne di misura dei livelli statico-dinamici dei pozzi di monitoraggio effettuate dal Servizio Acque dell’Assessorato all’Ecologia della Provincia di Bergamo.
L’analisi e l’interpolazione dei dati hanno consentito di rappresentare l’andamento della prima falda, riportato sulla “Carta Idrogeologica” a supporto del PRG, riferito al valore più aggiornato e cautelativo: settembre – ottobre 2001.
Nel settore nord-occidentale del territorio comunale si evidenziano due assi drenanti principali (NW-SE il primo, N-S il secondo) che si raccordano, in località Cascina Colpani, in un unico asse drenante diretto nord-sud. Il gradiente idraulico medio della superficie piezometrica ha un valore medio del 4,5 °/oo conforme con i valori noti in letteratura che indicano nel 5 °/oo il gradiente idraulico medio della falda libera nella pianura.
Dalla “Carta della soggiacenza della falda” allegata al PGT, nella quale si evidenzia la profondità media della falda dal piano campagna (p.c.), la soggiacenza della falda diminuisce da Nord a Sud, passando da 64 metri a 41 metri.
Altri fattori, oltre al regime delle precipitazioni, che possono condizionare il bilancio idrogeologico dell’area esaminata, e quindi le oscillazioni della falda freatica, sono l’aliquota dovuta al prelievo idrico dei pozzi di captazione ed il contributo d’infiltrazione del Fiume Serio.
Il differente comportamento idrogeologico tra zone drenanti (direttrici di drenaggio principale) e zone divergenti (spartiacque sotterranei) è dato dalla diversa velocità di scorrimento idrico dovuto a una differente permeabilità degli orizzonti acquiferi.
STRUTTURA IDROGEOLOGICA DI DETTAGLIO
Nel territorio comunale di Grassobbio non sono presenti livelli impermeabili persistenti, in grado di costituire delle vere e proprie barriere idrauliche. Ne deriva un acquifero non confinato, con lenti sottili e discontinue costituite da limi e argille che non garantiscono un’adeguata protezione delle acque di falda.
Si riscontrano invece orizzonti grossolani permeabili, prevalentemente superficiali, e strati conglomeratici, particolarmente potenti e continui, con una permeabilità estremamente variabile, dipendente dal grado di alterazione: conglomerati compatti, porosi e fessurati.
Tale valutazione trova riscontro anche nella pubblicazione dell’Eni e della Regione Lombardia “Geologia degli Acquiferi Padani della Regione Lombardia” che indica per quest’area una capacità protettiva dei suoli bassa ed uno spessore dei livelli poroso-permeabili compreso tra 60-80 m.
PERMEABILITÀ DEGLI STRATI SUPERFICIALI
Nella carta della permeabilità allegata al PRG vengono forniti campi di permeabilità stimati in base alla natura litologica dei depositi quaternari.
Essa è catalogata in tre classi, distinte per le rocce coerenti (nella fattispecie il substrato roccioso) e per quelle incoerenti (i depositi superficiali):
_ Terreni con permeabilità molto buona (MB)
_ Terreni con permeabilità buona (B)
_ Terreni con permeabilità ridotta (R)
L’intero territorio comunale è caratterizzato da terreni a buona permeabilità e da terreni con permeabilità levata nelle aree limitrofe al Fiume Serio; si passa infatti da un coefficiente di permeabilità idraulica compreso tra 0,0001 a 0,01 m/s a valori tra 0,001 e 0,1 m/s.
Il Conglomerato di Seriate presente lungo l’asta del Fiume Serio è il litotipo più competente dal punto di vista reologico tra quelli analizzati sul territorio comunale, ma anche il meno permeabile. Questo è dovuto alla sua forte cementazione che non consente l’infiltrazione dell’acqua nel suo interno; riportando questa considerazione non si vuole assolutamente asserire che il conglomerato sia completamente impermeabile, ma piuttosto permeabile solo in corrispondenza delle fratturazioni da cui è interessato (permeabilità secondaria), garantendo in tal modo continuità alla circolazione idrica della falda, seppur fortemente condizionata e localizzata.
CAPTAZIONI DI ACQUA SOTTERRANEA
Il comune di Grassobbio è dotato di un solo pozzo pubblico attivo ad uso idropotabile (su n. 20 sulla carta idrogeologica del vigente studio geologico del territorio comunale) ubicato a nord nella zona industriale di Viale Matteotti e presso il sedime aeroportuale; il pozzo era in concessione alla società Aqualis, successivamente confluita nella società Uniacque; il Comune attingeva acqua potabile anche dal pozzo n. 1 (concessionario Acquedotto Sponda Sinistra del Fiume Serio), situato in via Bergamo-Via Lombardia il quale risulta attualmente inattivo.
Vi sono poi tre pozzi privati deputati ad uso industriale potabile o produttivo potabile, sempre ubicati nella parte settentrionale del comune.
Infine, oltre a questi, vi sono altri impianti di sollevamento idrico (14 per la precisione), distribuiti su tutto il territorio comunale, indispensabili a soddisfare i fabbisogni irrigui e industriali.
I pozzi pubblici di sfruttamento potabile sono dotati di un’area di tutela assoluta (r=10 metri dalla boccapozzo) recintata. Per il pozzo idropotabile attivo di Viale Matteotti è stata individuata un’area di salvaguardia dal boccapozzo definita con criterio idrogeologico secondo i criteri della DGR 27/06/1996, n.15137.
E’ opportuno rammentare come i criteri di cui alla D.G.R. 27/06/1996, n.15137 siano da considerare per tutte le nuove captazioni ad uso idropotabile, le cui fasce di rispetto quindi non devono essere individuate mediante il semplice criterio geometrico del cerchio avente 200 metri di raggio.
IDROLOGIA
RETICOLO IDROGRAFICO MINORE
Dal punto di vista idrografico il territorio comunale di Grassobbio presenta un reticolo idrografico strettamente connesso con la presenza del Fiume Serio che scorre in direzione nord-sud, bagnando il confine orientale del territorio comunale.
Sul territorio comunale non è presente una rete irrigua fittamente articolata, usuale in diversi ambiti di pianura, anche in seguito alla sua considerevole obliterazione operata in seguito allo sviluppo urbanistico del territorio.
La roggia principale è la Roggia Morlino che nella zona nord del territorio comunale si ripartisce in tre canali secondari che attraversano in direzione Nord-Sud l’intero territorio comunale.
La Roggia Vecchia e la Roggia Morlino attraversano l’abitato di Grassobbio deviando poi verso ovest dove vengono convogliate le acque nella roggia Vescovada che scorre lungo il confine occidentale del comune.
Il Comune di Grassobbio ha proceduto all’individuazione formale del reticolo idrografico minore approvandolo con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 38 del 28 settembre 2009 con relativi allegati.
FIUME SERIO
Il Fiume Serio, tributario della sinistra dell’Adda, scende dalle vette più elevate delle Prealpi Orobie, da dove nascono diversi torrenti che, riunitisi nel laghetto del Barbellino superiore, danno poi origine al corso seriano vero e proprio.
Un tragitto di circa 124 km, di cui un terzo appartiene all’area montana mentre i due terzi corrispondono al percorso effettuato in pianura, porta il fiume a superare un dislivello di 1850 m circa, così la pendenza media del fiume, nel suo tratto montano, raggiunge valori che si aggirano attorno al 45%, mentre nel tratto di pianura la stessa risulta compresa tra il 4 °/oo e il 2,5 °/oo.
Un bacino imbrifero di circa 1200 km2 di superficie convoglia tutte le acque in esso ricadenti, nell’asta principale, assicurandole una portata media da 22 m3/sec, che nei periodi di piena raggiunge e supera i 350 m3/sec (misurati alla stazione idrometrica storica di Ponte Cene), ma che in casi eccezionali può sfiorare punte superiori a 500 m3/sec, come misurato a Ponte Cene nel settembre del 1979.
Il tratto di Fiume Serio tra Villa di Serio e Mozzanica corrisponde al tratto di nostro interesse, esso presenta un solco fluviale dilatato, caratterizzato da un corso complesso distinto in rami anastomizzati, che isolano banchi di alluvioni grossolane, sovrastanti la litozona conglomeratica costituita dal cosiddetto “Ceppo”. Il fiume in tale tratto fluisce su un substrato ad elevata permeabilità che provoca l’infiltrazione anche totale delle acque, tanto che il fiume per alcuni chilometri può scomparire e scorrere sotto terra, determinando un ampio e brullo greto fluviale. In corrispondenza di questo tratto si manifestano i fenomeni di riaffioramento a giorno della falda freatica, di cui il fiume rappresenta la maggior fonte di alimentazione e di ricarica.
Tale avvenimento, conosciuto come “fenomeno delle risorgive e dei fontanili”, si manifesta soprattutto entro una fascia di territorio compresa, all’incirca, tra gli allineamenti costituiti da Cologno-Martinengo a nord e Sergnano-Ricengo a sud.
In prossimità di Mozzanica il fiume si ricompone, in un unico alveo fluviale con andamento meandreggiante che sino a Crema risulta ancora ampio e tendente ad infossarsi progressivamente entro il livello fondamentale della pianura.
A sud di Crema, fino all’imbocco in Adda, il Serio inizia a scorrere in un solco piuttosto stretto, che può giungere al chilometro di larghezza nei punti più dilatati, ed inciso fino a 12-14 metri entro il livello fondamentale della pianura, assumendo la caratteristica morfologia della “valle a cassetta”, caratteristica degli alvei fluviali padani.
Indicazioni sulle portate del fiume Serio vengono fornite dagli idrometri di Cene e di Seriate. Il fiume Serio non possiede ghiacciai o laghi naturali alimentatori e, di conseguenza, il suo regime idraulico presenta strettissime correlazioni con le precipitazioni atmosferiche e, dunque, con le condizioni climatiche riguardanti l’area oggetto di studio.
Le precipitazioni nel bacino idrografico del Serio seguono un andamento di tipo sublitoraneo alpino con due massimi in primavera e autunno, e dei minimi durante la stagione estiva ed in inverno. Le considerazioni precedenti trovano riscontro nei dati rilevati dagli idrometri di Cene e di Seriate, dalla cui analisi è stato possibile risalire ai periodi di piena e di magra. I grafici nelle Figure 14 e 15 illustrano le altezze dell’acqua rilevate rispettivamente dall’idrometro di Cene e di Seriate.
IL FIUME SERIO A GRASSOBBIO.
Il fiume Serio rappresenta anche un rischio di Protezione Civile, ben descritto nel Piano di Emergenza Comunale del 2013. In particolare nella Scheda 2a Individuazione Rischi Idrogeologico – Alluvioni ed Esondazioni, viene riassunta la situazione del Comune di Grassobbio in merito alla “Pericolosità alluvionale”. In tale cartografia sono evidenziate le fasce fluviali A, B, C definite dall’Autorità di Bacino del fiume Po, le aree ad elevato rischio idrogeologico secondo la legge nazionale 267/98 e le zone soggette ad inondazione individuate dalla Direttiva Alluvioni.
Le fasce fluviali A, B, C definite dall’Autorità di Bacino del fiume Po, indicano rispettivamente:
FASCIA A: fascia di deflusso della piena corrispondente alla porzione di alveo sede della piena calcolata con tempo di ritorno di 200 anni, ove fluisce almeno l'80% di tale portata, ovvero costituita dall'insieme delle forme fluviali riattivabili durante la piena;
FASCIA B: fascia di esondazione (piena con tempo di ritorno di 200 anni) estesa al territorio con quota topografica corrispondente al livello idrico della piena di riferimento, ovvero sino alle opere idrauliche esistenti o programmate, dimensionate per la stessa portata;
FASCIA C: aree di inondazione per piena catastrofica delimitate sulla base della massima piena storica registrata (se superiore ai 200 anni), o, in assenza di dati, si è considerata una piena con un tempo di ritorno di 500 anni.
Tali fasce percorrono il fiume Serio da entrambi i lati e coinvolgono aree urbanizzate e campi agricoli.
VARIAZIONI TEMPORALI E POTENZIALI SIA DEGLI ALVEI FLUVIALI CHE DELLA RETE IRRIGUA
Attualmente solo all’interno della valle del Serio, in corrispondenza dell’alveo attivo, sono presenti fenomeni di dinamica fluviale tali da poter modificare, anche in condizioni di regime ordinario o di piene normali, la morfologia dell’alveo; ciò è connesso alle stesse caratteristiche morfologiche del fiume Serio in questo tratto. Tali modificazioni tuttavia possono interessare soltanto una stretta fascia territoriale limitata all’alveo attivo o ai terreni prossimi ad esso.
La profondità dell’alveo rispetto al livello fondamentale della pianura e quanto detto a proposito dei rischi di esondabilità del Serio fanno ritenere che la dinamica fluviale sia in ogni caso confinata all’interno della valle fluviale. Non è certo probabile che vengano riattivati i paleoalvei segnalati sul livello fondamentale della pianura, vista la loro antichità e la distanza da corsi d’acqua attivi.
La rete irrigua artificiale può eventualmente risentire delle condizioni di piena dei corsi d’acqua dai quali essa trae origine, ma in genere su di essa ha da tempo operato il Consorzio di Bonifica al fine di evitare o limitare problemi di esondazione, che nella maggior parte dei casi sarebbero limitati ad una stretta fascia in prossimità del cavo artificiale.
QUALITA’ DELLE ACQUE E MONITORAGGI
ARPA Lombardia effettua il monitoraggio sia dei corpi idrici superficiali che sotterranei in maniera sistematica sull’intero territorio regionale, attraverso:
1. la rete di monitoraggio delle acque superficiali, costituita da stazioni sui fiumi e stazioni sui laghi. Per le acque superficiali (fiumi, laghi) la classificazione si basa sulla valutazione degli Elementi di Qualità Biologica (EQB), degli elementi fisico-chimici, chimici (inquinanti specifici) e idro-morfologici. I risultati del monitoraggio sono pubblicati nel Rapporto Stato Ambiente - Acque
2. la rete di monitoraggio delle acque sotterranee, comprendente punti per il monitoraggio qualitativo e punti per il monitoraggio quantitativo. Per le acque sotterranee la classificazione dello Stato Chimico delle Acque Sotterranee (SCAS) è basata sul monitoraggio delle seguenti tipologie di sostanze: metalli, inquinanti inorganici, policiclici aromatici, alifatici clorurati cancerogeni, alifatici clorurati non cancerogeni, alifatici alogenati cancerogeni, nitrobenzeni, clorobenzeni, pesticidi, diossine e furani, composti organici aromatici. I risultati del monitoraggio sono pubblicati nel Rapporto Stato Ambiente .
A Grassobbio la risorsa idrica superficiale principale è senza dubbio il fiume Serio, che negli ultimi decenni ha subito profonde modificazioni arrivando, nei primi anni 2000, a una situazione critica dovuta a:
1) alterazioni della qualità delle acque (dovute per esempio ad apporto continuo dato dal carico inquinante civile e industriale, residuo proveniente dagli impianti di depurazione, occasionali aumenti del carico inquinante dovuti a immissioni di reflui non trattati, occasionali episodi di tossicità acuta dati da rilasci di sostanze tossiche di provenienza sconosciuta);
2) alterazioni del regime idraulico (dovute per esempio a sfruttamento a fini produttivi, idroelettrici o irrigui, delle acque presenti nel Serio, depauperamento idrico nella zona di pianura per interscambio con la falda);
3) alterazioni della morfologia fluviale (dovute alla presenza di arginature e manufatti che diminuiscono la funzionalità ecosistemica del corso d’acqua e la varietà di habitat fluviali, presenza di sbarramenti trasversali non sempre dotati di supporti idonei al mantenimento dell’integrità longitudinale dell’ecosistema, fenomeni erosivi diffusi).
Queste alterazioni hanno comportato stagioni di asciutta completa in tratti dell’asta fluviale, tali da compromettere in alcune aree la presenza dei deflussi minimi necessari alla sussistenza della funzionalità ecologica e della capacità diluente del fiume.
Le alterazioni del regime idraulico sono anche dovute allo sfruttamento delle acque presenti nel Serio a causa di:
- derivazioni a uso irriguo; il territorio della pianura bergamasca è infatti costellato di una fitta e intricata rete di canali a scopi irrigui che interessa in modo capillare tutto il territorio (reticolo idrico minore);
- derivazioni a uso idroelettrico In Grassobbio è presente una derivazione denominata Fornacette all’altezza del Ponte dell’Autostrada A4 Mi-VE.
L’ACQUA POTABILE A GRASSOBBIO.
Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite e non devono contenere microorganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute.
L’acqua che Uniacque, gestore delle reti di acquedotto e di fognatura del comune di Grassobbio, distribuisce in ogni casa è acqua potabile, idonea al consumo umano, per la preparazione di cibi e bevande e altri usi domestici. L’acqua del rubinetto, oltre ad essere sempre disponibile è anche sicura e controllata.
Uniacque controlla puntualmente e accuratamente l’acqua attraverso analisi dei parametri chimici e microbiologici eseguite nel laboratorio aziendale. Oltre ai controlli interni, la qualità dell’acqua è verificata anche dall’ATS della Provincia di Bergamo.
Le analisi della qualità dell’acqua potabile sono pubblicate sul sito di Uniacque spa.
LE CASE DELL’ACQUA
Il 19 dicembre 2020 è stata inaugurata la 2^ Casetta dell’Acqua in via Santa Lucia. Questa casa dell’Acqua va ad aggiungersi a quella installata in via Vespucci presente sul territorio già dal 2011 e costituisce un percorso educativo sotto il profilo ecologico, economico e sociale in quanto il riutilizzo delle bottiglie dell’acqua permette di ridurre, alla fonte, la produzione di imballaggi e la riduzione della produzione del rifiuto di plastica. Infatti permette di eliminare tutti gli impatti della produzione, del trasporto e degli imballaggi dell’acqua in bottiglia, pertanto meno plastica, meno rifiuti e meno CO2 in atmosfera.
L’installazione della seconda Casa dell’Acqua è il proseguo di quanto prevede il PAES, Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, approvato nel 2011 ed aggiornato con l’inserimento proprio di questa seconda casetta nel 2018, a seguito della verifica degli impatti positivi della prima installazione. E’ possibile verificare i benefici ambientali al marzo 2021: Casa dell’Acqua via Vespucci e Casa dell’Acqua via Santa Lucia. Gli impianti, in funzione h24, erogano acqua dell’acquedotto naturale e frizzante refrigerata; sono dotati di un moderno sistema di filtrazione con carboni attivi e di disinfezione a raggi UV che migliora le caratteristiche organolettiche, rendendo l’acqua ancora più gradevole al gusto e buona da bere.
Link per approfondimenti:
Provincia di Bergamo, banca dati delle risorse idriche;
Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), ex Magistrato per il Po, cura la gestione del reticolo idrografico principale del bacino del fiume Po, occupandosi, essenzialmente, di sicurezza idraulica, di demanio idrico e di navigazione fluviale.
Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, si occupa della periodica e costante manutenzione, esercizio e vigilanza della rete di canali irrigui pertanto anche quelli attraversanti il Comune di Grassobbio.
Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica legata al Piano di Governo del Territorio del comune di Grassobbio
Pagina aggiornata il 04/06/2024